Questo libro di Valerio Giuffrè cerca di indagare, con un esercizio di sintesi, ciò che possono le scienze. Per farlo, l'autore si interroga innanzitutto su ciò che le costituisce e per ciò stesso cerca di giustificare il metodo dell'epistemologia storica. In seguito si occupa di mettere in discussione l'esistenza di una scienza fisico-matematica e nello stesso tempo l'idea di una rottura epistemologica fondamentale tra la fisica e le altre scienze. Infine, nella terza parte, Giuffrè affronta più direttamente ciò che possono le scienze, esponendo le conseguenze e i progressi che possiamo aspettarci dal loro sviluppo. Prefazione di Ugo Berardi.