Prendendo le mosse da relazioni inconsuete e oggetti marginali, i saggi qui riuniti offrono un ritratto di Luchino Visconti più vivido rispetto alla canonica prospettiva autorialista, e soprattutto immerso in contesti complessi, segnati tanto dagli scontri ideologici quanto dagli interessi secolari dell'industria culturale. Questi dieci sguardi eccentrici (cinque dei quali inediti) inseguono questioni trascurate dalla tradizione e le ragioni della loro rimozione, provando a farle emergere da contrasti estetici talora stravaganti (tra Hollywood e Thomas Mann, tra teatro greco e neoavanguardia, tra impegno politico e cinema di genere); dalle sintonie e dalle dissonanze delle collaborazioni con Marcello Mastroianni, Nino Rota e Helmut Berger; dai commenti dell'estrema destra; dalle ostilità della Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia; dalla lente deformante di una cultura popolare capace di relazionarsi al regista senza soggezioni, mediante parodie politiche o persino pornografiche, ironie post-sessantottine e affinità impreviste con il cinema di genere. Ne emergono nuove letture di film come "Le notti bianche", "Rocco e i suoi fratelli", "Vaghe stelle dell'Orsa...", "Ludwig" e "Gruppo di famiglia in un interno", ma anche un ripensamento complessivo del percorso di Visconti.