Enrico Gariboldi ripercorre la propria vita attraverso una storia in cui le vicende personali di un 'uomo qualunque' s'intrecciano e si fondono agli eventi della Grande Storia, quella che ha visto protagonista l'Italia dall'entrata in guerra e dalla fine del fascismo ai cosiddetti Anni di Piombo e oltre. Pagine indimenticabili: di guerra, di bombe che rintronavano nelle cantine di una Milano distrutta, di amori consumati nei campi d'erba medica e nei bordelli, di ebrei deportati, di notti in carcere, di attentati e rappresaglie, di morti vere o soltanto sfiorate. E poi la miseria, le macerie, ma anche tanta voglia di aiutarsi e risollevarsi, per rinascere e andare avanti, col sogno di costruire un mondo migliore per le generazioni future. Qualcosa è andato storto però, se, come illustri studiosi ci raccontano, quello stesso mondo ricostruito tra nemmeno cent'anni potrebbe autodistruggersi... Un libro autentico, importante da un punto di vista antropologico e documentaristico prima che narrativo. Un'opera originale, che ci spiega come, malgrado la guerra e la povertà, sia facile, per un uomo di quasi novant'anni, guardare al passato con nostalgia e al futuro con timore e amarezza.