Le teorie cognitiviste hanno un valore, oltre che in ambito psicologico, anche nel campo della didattica. L'attenzione alle tematiche della percezione, dell'attenzione, della memoria, dell'immaginazione, del pensiero, del linguaggio e della conoscenza fa sì che il cognitivismo offra una cornice teorica con risvolti operativi di rilevante utilità. Le idee chiave che rendono questo indirizzo interessante per i docenti - e che hanno segnato una vera e propria "rivoluzione copernicana" in didattica - sono essenzialmente due, tra loro connesse: l'apprendimento è un processo costruttivo; l'insegnamento deve facilitare i processi mentali attivi dei discenti. Dopo il cognitivismo, l'insegnamento coincide sempre meno con la trasmissione di conoscenze preconfezionate e sempre più con la creazione di condizioni atte a favorire la partecipazione attiva nell'elaborazione della conoscenza. Conoscenza, che viene costruita e non semplicemente recepita o registrata. Conoscenza, come esito di un'interazione dinamica e continua tra ciò che di nuovo acquisiamo e ciò che già sappiamo.