In questa prima monografia dedicata a Patrizia Cavalli, Rosalia Gambatesa esplora con appassionata sapienza filologica due opere cruciali dell'unica poeta ad aver ricevuto il premio Feltrinelli dell'Accademia dei Lincei e tra le più importanti viventi. Il suo intenso corpo a corpo con la lingua oscura e lucente di "Poesie (1974-1992)" e di "Tre risvegli", libretto d'opera di vent'anni successivo, si misura col teatrino ciclico di un soggetto sospeso "a metà strada tra grazia e disgrazia". Sotto la lente della studiosa appare lo stralunato andirivieni tra casa e città di un io proteiforme, mosso meccanicamente, di scena in scena, dai soprassalti dei cicli naturali. Il rigore del lavoro critico non scalfisce la meraviglia di uno spazio linguistico che espone il mistero dell'esistenza della poesia e introduce il lettore nell'enigma del farsi e del disfarsi del pensiero, espressione di una modernissima forma di resistenza al moderno.