Il volume intende approfondire il tema del corpo nella filosofia di Paul Ricoeur, una problematica che ha assunto notevole rilevanza nel dibattito fenomenologico contemporaneo. La riflessione ricoeuriana, nei suoi diversi ambiti d'indagine, è stata oggetto di ampie analisi, ma non è stata ancora adeguatamente valorizzata la sua rivisitazione della corporeità, sviluppata soprattutto in Le volontaire et l'involontaire (195o) e in Soi-même connne un autre (1990). La tematica del «corpo proprio» o della «carne» (chair) è connessa anzitutto alla figura del cogito «lacerato», che è al centro di Le volontaire et l'involontaire. Già in quest'opera, nell'ambito di un'«eidetica» fenomenologica della volontà, Ricoeur considera il cóte della passività del soggetto nei termini dell'involontario del corpo. In tale contesto egli pone l'accento sul soggetto incarnato, al quale peraltro la tradizione fenomenologica non ha mai smesso di rivolgersi. Il tema del corpo affiora nuovamente in Soi-même comete un nutre, dove Ricoeur, delineando i contorni dell'« uomo agente e sofferente», propone un'ampia e articolata «ermeneutica del sé», che si rivolge esplicitamente alla relazione tra ipseità e alterità, in cui la carne costituisce per l'appunto una delle forme dell'alterità. L'originalità della riflessione ricoeuriana, che si sviluppa in un dialogo serrato con la fenomenologia di Husserl, consiste nel pensare il corpo nell'ambito di una filosofia dell'azione e non in quello di una filosofia della percezione. Tale approccio è al centro dell'attuale ricerca filosofica, il che testimonia la fecondità delle analisi ricoeuriane.