«Interrestràre»: crasi delle parole incanto, terrestre, camminare e meditare. Azione che produce un sentimento di meraviglia, come perlustrare una valle, una foresta, un'isola remota, un luogo colmo di bellezza e inattesa selvatichezza. Una parola di nuovo conio che esprime un sentimento antichissimo. Pare sia un processo di gemmazione naturale, istintiva, cercare di spingere la lingua oltre i confini definiti per piegare sostantivi o innestare verbi; alcuni termini nascono per errore, altri per intuizione, tutti comunque reclamano spazio ove mettere radice, in quel corpo della lingua così prossimo che indossiamo ogni giorno. Taluni neologismi sono talmente potenti da generare nuove abitudini, nuovi cammini, nuove pratiche. Il volume è una collezione di meditazioni, talune in prosa, altre in versi, talune ispirate dalla contemplazione dei movimenti della natura, altre legate alle tradizioni dei maestri spirituali di epoche precedenti alla nostra. «Interrestràre» è ritrovare Dio in noi e al contempo oltre di noi: Dio è qui dentro, nel nostro corpo, è la nostra mente, sono i nostri sentimenti, le nostre percezioni, ma è anche tutta la distanza che corre fra quel che percepiamo e quel che non conosciamo.