Si presentano per la prima volta in edizione critica completa, con traduzione italiana, le biografie del De viris universale di Francesco Petrarca, dodici ritratti di personaggi dei primordi preceduti da una Prefatio, che nel disegno incompiuto dell'autore dovevano saldarsi organicamente con la sezione del De viris illustribus 'romano'. Insieme a quest'ultimo il libro struttura un dittico che restituisce il senso dell'itinerario storiografico petrarchesco, frutto, alla luce del modello del De civitate Dei agostiniano, di un maturo ripensamento delle ragioni e funzioni della storia. Il testo allestito propone sostanziali restauri a livello ecdotico, che ne consentono una rinnovata e piena fruibilità rispetto alle precedenti parziali prove di Pierre de Nolhac e Guido Martellotti. L'impatto prodotto sulla pagina dalla cultura biblica e patristica accanto a quella classica lascia intravedere quella 'conciliazione tra mondo cristiano e pagano che è il risultato più alto della tensione speculativa del Petrarca.