Con "Non altro che un chiosare" (2011) "Per commento e per chiosa" compone un dittico ambizioso: proporre la sfida di una critica "cross over", una critica "meticcia" che sappia unire i metodi dell'indagine linguistica e filologica con quelli della divulgazione e del giudizio di valore. Saggi scientifici e saggi più affabili e provocatori, le cui stelle polari sono Gianfranco Contini, Maria Corti, Giovanni Nencioni, Luigi Baldacci, da una parte; Giacomo Debenedetti, Cesare Garboli, Enzo Siciliano e Giovanni Raboni dall'altra. Perché la critica sia una "festa dell'intelletto", ma anche - memore di Charles Du Bos - il grande "idraulico" che "capta, convoglia, guida ed eleva le acque" della vita stessa.