Questo poemetto, dedicato dall'abate Giuseppe Ferrari all'animale tanto prezioso in tavola quanto disprezzato da vivo, è considerato da sempre un capitolo importante della storia della cucina e in particolare della storia del costume padano. Pubblicata nel 1761, "Gli elogi del porco" è una delle pochissime opere di Ferrari, nonostante la sua corposa produzione letteraria, che venne data alle stampe. E, se anche questa non rappresenta forse la sua opera migliore, è certamente la più famosa. Si tratta di un poemetto in due parti, di 623 in decasillabi che prende l'avvio con la storia di Roma e del mondo antico.