Le pagine del libro di Luciana Esposito sono una narrazione fatta sul campo nell'inferno della camorra di Ponticelli, diventato quartiere simbolo di ogni città, rione, quartiere, piazza in cui vige la camorra. Le storie raccontate, e perfino la mimica di certi camorristi, sono identiche in ogni quartiere, come se si tramandassero attraverso una molecola specifica di Dna. Già, proprio così. Quella molecola marca il codice identificativo dell'anima identitaria di quel tessuto sociale, stessi figli, seppure con sangue diverso, perché nati dalla stessa mamma: la camorra, che detta legge nelle terre in cui troneggia. Luciana Esposito, con il suo giornale online, Napolitan.it, è dentro le viscere di questo inferno, ha imparato a decifrare i codici, i comportamenti e il linguaggio delle famiglie camorriste di Ponticelli. Seguendo così l'insegnamento di due maestri e amici nella lotta alla camorra, Amato Lamberti e il giovane Giancarlo Siani.