Gli interventi di questo volume, che raccoglie scritti d'occasione composti tra il 1969 e il 2013, attraversano il campo del falso e del segreto, guardando sempre a un tema centrale per Umberto Eco: quello della verità, o meglio della illusione della verità che molti discorsi (dei media, dei politici, dei privati cittadini cospirazionisti) alimentano e rafforzano. Ogni notizia è prospettica, ogni discorso è selettivo; l'obiettività, dunque, è un puro mito. Per questo si tratta di smascherare le strategie retoriche di mistificazione che sono presenti nelle varie forme di pensiero magico che stanno ritornando nella nostra società e in tutte le forme di complotto, che si nutrono di eroi, nemici, guerre e sceneggiature narrative pop, appagando i propri seguaci con storie che assolvono da molte responsabilità: forme di "fascismo psicologico", che risolvono tutto nella lotta semplificante di Bene e Male. "Non ci interessano i fatti, ma le parole."