"Un poeta al rogo" analizza i testi poetici di Giordano Bruno contenuti nei suoi Dialoghi filosofici italiani. I testi, raggruppati in due parti, sono poi stati commentati dall'autore in due saggi specifici. Infine c'è un'analisi delle vere eresie di Giordano Bruno. Ne emerge un ritratto nuovo di Giordano Bruno, Poeta-filosofo dell'infinito e dei poetici furori. Al vitalismo cosmologico, Bruno aderisce con un vitalismo speculativo e poetico, affermando che "la poesia deve essere opera inventiva e non imitativa". Riteneva, inoltre, che "l'amore fosse la più ampia forma di volontà" e dunque guida per l'intelletto e la ragione. "L'amore furioso è visto da Bruno come un'ascesa eroica, solitaria e volontaristica dell'Uomo (Dio in terra) a Dio, e per comunicarcelo si avvale di una scrittura contaminata e plurilinguistica (prosa, poesia, latino etc...) in una sorta di copulazione linguistica e speculazione filosofica ricca d'indignazione polemica e d'invettiva."