Immaginate la scena: siamo nella casa più intercettata d'Italia. I carabinieri, di nascosto, cercano un posto sicuro per una nuova microspia. Cosa c'è di meglio, pensano, dell'interno della gamba di una sedia? Solo che quando levano il tappo, il piedino, insomma, trovano dentro un foglietto. Sono appunti che riassumono la cartella clinica di un uomo che sta molto male. E ha bisogno di cure importanti. Inizia così la fine di Matteo Messina Denaro. Mentre la polizia sbuffa, i carabinieri del Ros rintracciano in un mese Andrea Bonafede, al secolo Matteo Messina Denaro. Un arresto clamoroso, dopo trent'anni di latitanza. Il boss che in passato aveva fatto della riservatezza un culto, dell'invisibilità una dote, della segretezza una religione, proprio lui si era affidato a soggetti conosciuti dalle forze dell'ordine e viveva a pochi chilometri da casa, tra donne gelose, supermercati, barbiere. E tra medici e pazienti si faceva notare per la sua cordialità. Questo libro è una ricostruzione fedele dei fatti, pone domande, cerca risposte e racconta l'ultimo padrino di Cosa nostra, la sua vita tranquilla.