La "lettura filosofica" di Freud, alle soglie del XXI secolo, continua a rappresentare uno stimolo non marginale, per meditare sul divenire della realtà, caratterizzata dalla dicotomia insanabile tra il bene e il male. Le guerre, le sopraffazioni, le disuguaglianze sociali, l'alienazione socio-economica e religiosa sono i temi della produzione di Freud sessantenne, che sino all'età di ottantatré anni si interrogò su problemi di natura teorica. Ragione e fede, ma anche epistemologia e scienza, conducono all'antico fisiologo di Akragas vissuto nel corso del V secolo a.C., ricordato da Freud nel saggio su Analisi terminabile e interminabile del 1937. A ritroso sono da menzionare le Considerazioni attuali sulla guerra e la morte e il breve saggio sulla Caducità, entrambi dati alle stampe nel 1915, e che affrontano problemi purtroppo odiosamente veri ed attuali. Perciò psicoanalisi, materialismo storico e filosofia dell'eterno ritorno costituiscono le componenti centrali della storia delle idee del nostro tempo, correlato all'età classica. Senza nulla togliere ai sistemi tradizionali del pensiero antico (Platone, Aristotele) e moderno (Kant, Hegel), dai nuovi saperi, con a capo la psicoanalisi, riceviamo stimoli e sollecitazioni sul destino dell'umanità (dalla Presentazione alla seconda edizione).