Esemplare resistenza alla cultura industriale, dopo le grandi conquiste del «Quarantotto» (già perdute), ad un progresso falso e pericoloso. Simbolo di tale progresso è l'«alta velocità» sfoggiata dalle prime linee ferroviarie. Per De Quincey l'alta velocità non è sinonimo né di modernità, né di progresso, ma un oltraggio all'umanità. In questo scritto, comparso nell'autunno del 1849, quel progresso annunciato all'inizio del secolo dal sistema dei postali costituisce la pietra di paragone che rivela il declino presente del mondo, evidenziandone gli effetti disumanizzanti.