Un volume riproposto con nuovi inediti apparati: un'ampia galleria di immagini d'epoca - le preziose inquadrature del pioniere della fotografia di montagna Vittorio Sella e di Guido Rey - le tavole di Edoardo Rubino e una nuova cartografia appositamente realizzata. Il Giomein è l'unica dimora per gli alpinisti nell'alta conca del Breuil. È frequentato da avventurieri, sognatori, aristocratici in cerca di nuovi stati d'animo, poeti delle alte quote. Tra questi, l'anziano Edmondo De Amicis, che per sei anni, prima della morte, si rifugia nelle auree atmosfere d'alta montagna, dominate dalla figura totemica dello "Scoglio più nobile d'Europa". La memorabile capacità di formulare interi affreschi descrittivi dell'autore di Sull'oceano e di Costantinopoli si misura qui con un contesto tutto nuovo e inebriante, addirittura magico. Il Giomein, elegante albergo dove corrono decine di camerieri per soddisfare le esigenze della clientela, diventa una nave solitaria nel grande mare della prateria d'alta quota. Venti, temporali, cortine di nebbie e, di tanto in tanto, lo svelamento del Cervino riempiono le giornate di un acuto flâneur che ricostruisce e intreccia tra loro le numerose storie d'alpinismo della zona. Il Giomein e i suoi ospiti sono un mondo a sé. Un mondo incantato in piena Belle Époque, restituito, in questo volume, anche da una accurata iconografia d'epoca. La prefazione è scritta da Enrico Camanni.