Non solo le favole che si raccontano ai bambini parlano di magia, ma anche le scienze. Per quanto diversi possano essere gli approcci, le scienze non rinunciano alla passione quasi erotica per la sottocultura e la controcultura della magia, diffusasi a partire dalle epoche oscure della preistoria e giunta fino al presente. Daxelmüller, in questo libro, ci offre una storia sociale della magia e risponde agli interrogativi su quando e come sono nate tali pratiche ma, soprattutto, mette a fuoco quale ruolo hanno avuto sia le scienze naturali, sia le chiese, nella storia della magia stessa. Se da una parte si staglia inesorabilmente la figura del mago, cui Daxelmüller dedica uno studio approfondito, dall'altra le sue ricerche non possono che concentrarsi sull'élite colta, responsabile dell'idea di magia come mistica speculativa, ma anche delle persecuzioni delle streghe che si sono diffuse in Europa. Daxelmüller tratteggia un mirabile affresco, lei cui propaggini arrivano fino all'esoterismo moderno.