In un verso di Shakespeare, il teatro viene inteso come una O, come un cerchio, o uno Zero, un luogo circoscritto che può essere percorso da eserciti, re, mascalzoni, angeli, demoni, anime e corpi di ogni genere, restando oggettivamente zero rispetto alla grandezza della materia e della fantasia che lo abita. In questa O, per oltre cinquant'anni, Gigi Dall'Aglio ha cercato, con i suoi colleghi del Teatro Due di Parma, di costruire una memoria attiva, solenne, turbativa che si è materializzata in tanti e diversi atti teatrali consumati sia nello Stabile cittadino, che nel resto d'Italia, in Europa e nel mondo. E poi lezioni, tournées, laboratori, eventi, progetti... ma questo non è un libro di memorie, anche se si parla spesso di memoria: mescolati con sapienza e ironia, si susseguono resoconti, riflessioni, aneddoti, dialoghi finti e paradidattici, divagazioni, satire, epistole reali e ipotetiche, scherzi e aforismi, più un'appendice sulle modalità di regia collettiva, materia che sempre incuriosisce e appassiona i giovani che intraprendono vita e studi di teatro.