Dante non è stato il primo a parlare di un "viaggio nell'aldilà" e in questo libro l'autore prende in esame le visioni dell'Oltretomba descritte prima della Divina Commedia. Pur riconoscendo aspetti comuni tra questa e le opere precedenti, lo studioso sottolinea ed evidenzia l'originalità e la profondità del poema dantesco. Con varie citazioni e numerosi riferimenti bibliografici, permette di conoscere le origini di quest'opera sempre attuale. Il libro è completato da uno scritto in cui Paolo Bellezza fa notare alcune "coincidenze" e analogie tra la Divina Commedia e la Visione di Pietro l'aratore (scritta da William Langland), il poema medievale più importante della letteratura inglese.