Oggi parlare di morte è ritenuto sconveniente e poco elegante e suscita il più delle volte atti scaramantici. Quando qualcuno muore si mostra sorpresa, come se non sapessimo che la morte è la conseguenza ineluttabile dell'essere viventi. Siamo impreparati ad affrontare l'atto finale perché non siamo abituati a riflettere sulla nostra transitorietà. Nessuno ce lo insegna e noi non lo impariamo. Fin da bambini iniziamo ad avere paura della morte, a esorcizzarla, per eventi luttuosi vissuti con sofferenza o per semplice istinto di paura. Difficilmente è motivo di seria e dedicata conversazione. La nostra cultura relega sullo sfondo la tematica della morte, evita di addentrarsi nei sentimenti del dolore e della paura, mentre ci stimola a vivere come se fossimo immortali. Per vivere bene e senza timore è invece necessario guardare la vita dal punto di osservazione della morte, considerando che il nostro tempo materiale non solo è limitato, ma è anche di durata ignota, perché la fine può arrivare in ogni istante. Partendo dall'insegnamento religioso e laico di Francesco d'Assisi, questo libro vuole sottolineare come chi ama veramente la vita sa anche preparare la qualità della morte, che va accettata e va vissuta con amore.