Ciò che più impressiona per vicinanza al nostro tempo è la concezione della politica come "arte di far credere" e, di conseguenza, identica è l'atmosfera che si respira in campagna elettorale, vissuta come un tempo psicologicamente compresso e insieme sospeso; un periodo nel quale ogni parola, ogni gesto, ogni mezzo e ogni racconto, o arcaico storytelling che fosse, è insieme lecito e spasmodicamente finalizzato a buscare voti. Introduzione di Filippo Ceccarelli.