Pubblicato per la prima volta nel 1846, l'apologo, tuttora estremamente godibile, è a volte deliziosamente insopportabile, disseminato di osservazioni folgoranti e arricchito dalla ben nota, crudele ironia baudelairiana. Nove brevi capitoli dedicati ad ogni aspetto della scrittura: Della fortuna e della scarogna negli esordi; Della stroncatura; Dei metodi di composizione; Della poesia; Del lavoro giornaliero e dell'ispirazione. Arricchisce il volume il racconto "Il Giovane Incantatore", uscito nella stesso anno.