L'incontro occasionale con un detenuto di lungo corso offre a un magistrato l'occasione di passare da considerazioni generali sul sistema carcerario a osservazioni declinate su casi concreti. Punto focale dello scritto è la necessità di approfondire la logica che informa, tuttora, tanto l'impianto sanzionatorio quanto l'interpretazione e l'applicazione delle norme penali. Al paradigma imputatocentrico viene contrapposto, in coerenza col diritto penale del fatto e dell'offesa previsto dalla Costituzione, il paradigma offesocentrico. Tale rotazione prospettica apporterebbe importanti benefici, utili sia a chiarire la ragion d'essere e il limite teorico-pratico generale della penalità, in un sistema liberal-democratico, sia a interpretare in concreto le sue norme, sia infine a individuare le sanzioni più appropriate ed efficaci. Silvia Cecchi intende richiamare l'attenzione su temi usciti già da qualche anno fuori dalla ristretta cerchia di studiosi e magistrati, offrendo questo "nuovo" paradigma interpretativo alla trattazione dei problemi più delicati della penalità contemporanea. Postfazione di Rosario Salomone.