"Questo libro non è un libro sugli Anni di piombo, è un libro sull'amicizia, sulla sua forza invincibile". (Michele Brambilla). Quando Arrigo Cavallina, fondatore dei PAC, Proletari armati comunisti, e «arruolatore» di Cesare Battisti, entrò in carcere, la sua vita sembrava finita. Eppure, si ricordò di lui Cesare Cavalleri, il suo vecchio professore di Ragioneria che gli scrisse: «Non sei solo». Era il 16 aprile 1984. Da quella prima lettera nacque un fitto carteggio sulle domande più grandi del cuore umano e, soprattutto, una straordinaria amicizia: Cavallina iniziò così quel laboratorio interiore che lo avrebbe portato alla dissociazione politica dalla lotta armata e alla conversione. Grazie a queste lettere, ora possiamo conoscere i dettagli di questo lungo intensissimo viaggio.