Il 1929, fondamentale per il consolidamento del potere staliniano, è anche l'anno in cui si assiste a una radicale trasformazione delle relazioni internazionali tra movimento comunista e mondo capitalistico. Svanite le speranze di una rivoluzione mondiale, l'URSS dà vita a una cauta diplomazia con gli Stati occidentali, che spesso va contro le aspirazioni e la politica dei partiti comunisti nazionali. Così, mentre si rafforza il suo peso politico sulla scena mondiale, parallelamente ridefinisce la rete di relazioni internazionali. In questo volume, Carr, prima di indagare il rapporto con i Paesi dell'Asia, dell'Africa e dell'America Latina, focalizza dunque la sua acuta analisi sull'intricato rapporto diplomatico intessuto dall'URSS con l'Occidente.