Il libro offre una carrellata di episodi di vita vissuta in situazioni di contrasto o addirittura di conflitto, nelle quali si cerca di individuare la strada difficile, ma possibile, della trasformazione della violenza, fisica o verbale poco importa, in "altro", ossia l'opportunità di compiere una rivoluzione copernicana a livello umano, mettendo al centro del rapporto un'arte nuova di relazionare le persone, quella della "mediazione", in cui non c'è più un minaccioso "dito medio alzato" a dividere le parti litiganti, ma un percorso reso possibile da un diverso e costruttivo approccio, grazie all'intervento di un terzo, il mediatore, in grado di costruire assieme alle parti un edificio stabile e piacevole, al posto delle macerie frutto della malevolenza e della sopraffazione.