"Pregiatissimo dottor Patrizio, da plebeo le scrivo a proposito dell'attuale riforma della Scuola di cui lei è, se non l'autore, almeno il miglior esecutore. I mandanti veri sono altri e fanno parte di quelle élite anonime i cui affari sono inversamente proporzionali al loro coraggio. E siccome è enorme il loro volume d'affari, ognuno potrà dedurre quanto esigua sia la loro capacità ormonale! La dottoressa Lucia, di cui Lei ha preso il posto, non sarebbe stata in grado di eseguire le direttive di queste élite. Lei, invece, non manca di capacità e quindi sarà in grado di traghettare la Scuola italiana verso un affossamento epocale: dal libro al computer, dal pensiero critico al saper fare, da sani baluginii formativi (culturali e umani) ancora presenti a forme di intrattenimento similculturali".