È illuminante, il lavoro di Mariachiara Boldrini, per chi si confronta, per combatterli, con fenomeni come il nuovo schiavismo e il traffico di esseri umani. Inizia in tono quasi sommesso, delineando i propri intenti scientifici (cosa difficilissima in un'area così potentemente pervasa di etica ed emozioni) e sottolineando l'impossibilità di separare la schiavitù dalla sua funzione economica. È solo nel XIX secolo, con lo svilupparsi del pensiero sui diritti umani, che si struttura un approccio etico e politico allo schiavismo e se ne mettono in discussione i presupposti ideologici, a partire dal razzismo. Fino a quel momento, dall'antichità a tutto l'800, la schiavitù è stata una parte significativa e strutturale del sistema economico mondiale, ed era legale in una maggioranza di paesi. Ricordiamo che l'ultimo a dichiararla illegale è stato la Mauritania nel 1981.