Una strega cattiva dai mille volti si è chinata sulla culla dell'umanità: la stupidità. Ella cammina con noi, devota tra i suoi seguaci, reinventandosi col passare dei secoli e delle culture. Critica le diversità, riduce in schiavitù, istiga alla violenza, alimenta la crudeltà, ostacola i progressi tecnologici, tradisce le aspettative politiche, corrompe le ideologie e distrugge il pianeta. Seguirà la nostra specie fino alla tomba, e la seppellirà probabilmente. La cosa peggiore è che noi spesso ne siamo sia complici che vittime! Dal Neolitico ai nostri giorni, più di 30 storici ci svelano la verità nuda e cruda sulla stupidità. Quando collocare l'atto di nascita della stupidità nella "storia universale"? Sarebbe nata con l'universo stesso? Dopo tutto, se Dio esiste, per quale motivo avrebbe creato tutto ciò che ci circonda, lui così insuperabile? Perché questa volontà, questo desiderio, questa voglia? Aveva un difetto, una carenza? Era dunque imperfetto, incompleto, annoiato al punto da innescare il Big Bang? Perché creare dal nulla questo immenso deserto dove noi vaghiamo come granelli di sabbia prima di tornare a essere noi stessi polvere? Eppure, sappiamo rimanere umili davanti a queste domande che non sono di pertinenza della Storia. «Come vuoi che ti parli di Dio? Non so nemmeno usare un apriscatole...»: così diceva Woody Allen.