In Veneto il '68 arrivò con le occupazioni degli atenei veneziano e padovano, le contestazioni alle Biennali di arte e del cinema e con i picchetti davanti il Petrolchimico di Porto Marghera e la Marzotto di Valdagno. L'eco di quegli eventi riecheggiò nelle anguste vie atestine dove orecchie ben attente erano pronte a mettersi in gioco. Nell'autunno del '68 in città nacque il Comitato operai-studenti, un gruppo affiatato legato da vincoli di forte amicizia e frutto del fecondo intreccio di biografie diverse per cultura e provenienza sociale. Ben presto si trasformò in un insieme di agitatori politici che risvegliò Este dal torpore piccolo borghese dando vita a un forte ciclo di lotte per il «giusto salario» e contro una scuola autoritaria. Un sottile filo rosso lega gli eventi qui raccontati con le lotte operaie di Porto Marghera, con quelle dell'Università di Padova e con i fatti, in parte tragici, che porteranno alcuni anni più tardi al «processo 7 aprile». Postfazione di Toni Negri.