La crisi pandemica non è stata casuale, è stata, al contrario, provocata da un sistema predatorio che sta prosciugando, distruggendo e alterando la vita e le relazioni tra esseri viventi. L'aria che respiriamo è contaminata da elementi dannosi per la salute prodotti dalle industrie, dai trasporti, dalle combustioni e anche dagli allevamenti intensivi. Proprio questi ultimi sembrano tra i maggiori veicoli dei virus. Allo stesso modo lo stare a casa non ha significato e non significa per tutt* la stessa cosa. La reazione a catena delle crisi dentro le crisi non si ferma, ogni livello coinvolge l'altro. Il capitalismo basa il proprio funzionamento sul modello colonialista perpetuato da corporation che si impossessano delle risorse dei territori, specialmente dei paesi resi più poveri. Chi investe sull'agroindustria, sulle monocolture e sull'allevamento intensivo tenta di costruire un nuovo monopolio alimentare, aumentando a dismisura la pressione sulla biosfera e contribuendo in modo sostanziale ai salti di specie dei virus, alla diffusione di agenti patogeni, all'aumento incontrollato delle malattie, alla scomparsa di interi ecosistemi. Questo volume raccoglie una serie di riflessioni sulla pandemia, la cura, il corpo, la giustizia climatica, la crisi ecologica. Gli strumenti dell'ecologia politica sono stati ciò di cui ci siamo volut* dotare per analizzare meglio il processo in corso e capire come confrontarci con il presente, provando a costruire un dialogo aperto tra saperi differenti e pratiche di lotta.