Al centro di un'esaltante vita pubblica dentro la quale celava abissi di segretezza, Pitigrilli seppe essere pensatore materialista e poi cattolico con uguale intensità e identico spregio verso convenzioni e luoghi comuni. Viaggiò, sperimentò, accettò successi esaltanti e rovinose cadute (non poteva essere altrimenti, per colui che ammetteva «il bacio al lebbroso» ma non concepiva «la stretta di mano al cretino»). Mise alla berlina il pensiero perbenista gettandogli in faccia le sue ombre e le sue contraddizioni, restituendogli i suoi ipocriti non-detti gridati senza paura. E se poi, per questo ambizioso programma, era necessario "épater le bourgeois" tanto meglio: sarebbe stato lo stesso lettore deliziato o scandalizzato a dire tutto il necessario di sé. Anna Antolisei, da molti anni attiva studiosa e promotrice della "forma breve", attingendo all'intera e folta opera del controverso autore ci presenta un amplissimo campionario della scrittura aforistica che attraversa e innerva molte pagine dello "scrittore all'acido solforico".