Siamo immersi in un mondo plasmato dalla scienza e dalla tecnologia, i cui effetti si ripercuotono non solo sulle nostre società, che da esse sono sempre più dipendenti, ma anche sui nostri desideri e sulle nostre aspettative. Non stupisce quindi che alla comunicazione pubblica della scienza e della tecnologia venga attribuito un ruolo fondamentale per il funzionamento delle democrazie contemporanee, con il carico di responsabilità che ciò comporta. Questo volume pone al centro della sua attenzione proprio il valore e l'importanza della comunicazione nella comprensione della scienza. Ma si interroga anche su quali siano le modalità più efficaci affinché le acquisizioni scientifiche e le sfide che esse pongono diventino un patrimonio il più possibile diffuso, soprattutto in società come le nostre, che vogliono essere libere, democratiche e aperte. Un'operazione impegnativa, che implica una seria riflessione sulla natura della comunicazione, della scienza e del pubblico cui ci si rivolge. E che per funzionare ha bisogno di una visione interdisciplinare, riconoscendo che soltanto attraverso strategie comunicative differenziate per contesti e per tipo di contenuti è possibile (ri)stabilire un rapporto di fiducia tra scienza e cittadini, evitando incomprensioni reciproche e derive antiscientifiche. È questa la linea adottata nel libro, che affronta il tema della comunicazione scientifica dalla prospettiva di competenze diverse (scienze della vita, microbiologia, astrofisica, sociologia della comunicazione, economia, psicologia, pedagogia, teoria dei linguaggi, cinema, teatro, giornalismo scientifico e comunicazione istituzionale), senza perdere mai di vista la dimensione etica della comunicazione e la problematizzazione epistemologica della scienza.