Dedicarsi al tema dell'essenza della religione appare oggi singolarmente inattuale. Entrambi i termini (religione ed essenza) appaiono usurati dalla secolarizzazione e dalla crisi della metafisica. E tuttavia dell'uno e dell'altro sembra di nuovo esserci bisogno. Si tratta allora, forse, dopo aver esplorato le più celebri analisi dedicate alla questione (Feuerbach, von Harnack, Troeltsch, Gogarten), di tentare una nuova strada, che innovi profondamente il nostro modo di pensare. L'essenza non è una determinazione concettuale positiva, soggetta al pensiero, ma una resistenza, un nocciolo che dà da pensare e abitua a una forma di comprensione che non ha la pretesa del possesso. Così concepita, un'analisi dell'essenza della religione può costituire persino un contributo per quelle forme - come la filosofia e la politica - che sono state sottoposte nel nostro tempo a un analogo processo di secolarizzazione.