"Libertà, libertà, quanti delitti si commettono nel tuo nome", esclamò Madame Roland, salendo sul palco ove sarebbe stata ghigliottinata. Consapevoli di tale possibile pervertimento, i francescani lungo i secoli hanno proposto sul tema una "rinnovata" prospettiva secondo cui Dio è suprema e assoluta libertà, nel senso che ha fatto "ciò" che ha voluto e "come" ha voluto, e ha chiamato all'esistenza l'uomo, rendendolo partecipe della sua stessa libertà. Egli lo ha creato in modo del tutto gratuito, poiché nessuno può avanzare un diritto "ad essere", e lo ha fatto per mostrare che è nella gratuità il segreto di un'esistenza autenticamente umana. La libertà come dono, dunque, ma per andare dove? Da nessuna parte, perché essa è il punto di partenza e insieme il punto d'approdo di tutti i percorsi; è lo splendore dell'uomo in cammino, creativo e insieme oblativo, come Francesco d'Assisi. Un itinerario suggestivo da ripensare in compagnia di Bonaventura, Duns Scoto e Guglielmo d'Occam.