La passione di Cristo resta, per credenti e non, il modo più autentico e autorevole con cui l'insegnamento radicale dell'amore condiviso e universale si concretizza ogni giorno. Ma la vita degli uomini è un cammino tormentato e sorge allora l'esigenza di lasciarsi narrare di nuovo quella passione d'amore, sentita soprattutto da chi percepisce su di sé sguardi non di amore ma di odio, non di salvezza ma di condanna. Questa la prospettiva di Luigi Testa, che si mette davanti alla passione del Signore uscendo dall'anonimato e da formule devozionali stereotipate, portando nella meditazione ciò che significa essere omosessuale nel nostro tempo. Prefazione di Francesco Savino. Postfazione di Sergio Massironi.