«Oggi, come mai nella nostra storia, è necessario l'aiuto di un potere spirituale. Ed io credo che sicuramente una tale risorsa verrà scoperta nelle segrete profondità del nostro essere. Ci saranno dei pionieri che assumeranno su di sé questa impresa e le sofferenze che essa comporta; e in questa maniera apriranno la via a quel più elevato modo di vivere in cui risiede la nostra salvezza». Così scrive Tagore in un punto centrale di questo suo mirabile libro. Occidente e Oriente devono ritrovare la piattaforma comune di una religione universale fondata sull'Uomo. Questa religione sarà affidata all'esiguo numero di coloro, «fuori mercato rispetto alla consuetudine sociale che attacca a ogni uomo un cartellino col prezzo», che hanno raggiunto un'esistenza liberata. Come quel pescatore, descritto da Tagore, che cantando sulle rive del Gange il mistero del sorgere del sole e l'incanto del passare delle nuvole «vive liberamente nel regno della luce». Con uno scritto di Giuseppe Tucci.