Farina, spezie, acqua, olio. E poi pazienza, perseveranza, attesa e fatica. Questa la ricetta per impastare il pane che la nonna di fratel MichaelDavide ha condiviso con lui nei pomeriggi di complicità della sua infanzia. E se usassimo gli stessi ingredienti per dare nuova vita a una Chiesa che per troppo tempo si è nutrita a pane raffermo? Con il suo stile inconfondibile, MichaelDavide ci guida in una riflessione sulla necessità di lasciare indietro prospettive, stereotipi, modi di fare, pratiche che hanno portato a storture, che solo ora si cominciano ad affrontare, e all'odierna incomprensione fra la Chiesa e i giovani, plasmati da una realtà che lancia sfide inedite rispetto al passato e pronti a vivere le loro identità e i loro corpi con rinnovata consapevolezza e libertà. Non si tratta di fare tabula rasa o di rinnegare ciò che è stato ma di reinventarsi a partire da ciò che è ancora per diventare qualcosa che continuerà ad essere a fianco delle prossime generazioni. Raccogliere le briciole per impastare nuovo pane o, perché no, qualcosa di diverso ma non per questo meno vero o appagante.