Il proposito del testo è di pensare il mondo non tanto dall'omogeneità riduttiva e ripetitiva, ma dalla diversità, per superare modelli e leggi standardizzati, che portano all'uniformità e alla colonizzazione. Scritto da una teologa e pedagogista e da un biblista, il libro "Etica della diversità" propone un cambio di paradigma e di visione, perché ritiene la diversità - e con essa i temi correlati di frontiera, confine, dualismo e opposizioni - una straordinaria potenzialità di cambiamento e di rinnovamento, nella linea della pluralità e della complessità delle relazioni e dei modi di essere e di vivere. La diversità diventa così condizione imprescindibile per la costruzione della giustizia sociale e politica, ma anche della pace tra popoli e nazioni e della convivenza pacifica tra culture e religioni.