Che cosa dice la Scrittura sul ministero di Pietro? Quali sono, secondo il Nuovo Testamento, i fondamenti su cui si fonda il Primato dei successori di Pietro? che cosa è necessario, che cosa è mutevole? Recentemente è stato proprio papa Giovanni Paolo II, nell'enciclica Ut Unum Sint, a sollevare la domanda e a spingere i teologi cattolici in questa ricerca. Per dare una risposta a questi interrogativi interviene anche Rudolf Pesch in questo suo studio, documentato e essenziale, suggerito dal card. Ratzinger. L'Autore, che concentra la sua attenzione sull'esegesi canonica della Scrittura (quella del "testo finale",conclusivo), descrive qui i tratti del Primato nella vita di Pietro, nei diversi strati degli scritti neotestamentari e nei suoi primi sviluppi all'interno della giovane Chiesa. La sua tesi suona: «Ciò che già si intravedeva in Pietro è poi entrato a far parte del Primato». Pesch tratta con diffusione le questioni controverse della trasmissione del Primato e caratterizza il ministero petrino in riferimento all'autorità che gli si attribuisce, alla struttura sacramentale nella quale esso si iscrive e al rapporto fra Primato e collegialità. Un importante contributo esegetico al dibattito sul ministero di Pietro, anche nel quadro della ricerca ecumenica.