Da tempo immemorabile e per diversi secoli San Teodoro è stato il fulcro di un centro fortificato come Castelmonardo, le cui armi di difesa, nella convinzione dell'epoca, non erano identificate unicamente con la deterrenza militare e materiale, ma soprattutto con la forza della fede, attraverso l'esercizio di un potere spirituale che confidava in una figura eccezionale, nel megalomartire, nell'invincibile guerriero capace di respingere ogni tipo di minaccia esterna. È questo l'epicentro della santità che ci piace sottolineare e valorizzare, anche se le successive rappresentazioni, sedimentate nelle varie iconografie come generale, filosofo, cavaliere, sauroctonos, confermano una grande popolarità sia nella Chiesa d'Oriente che in quella d'Occidente. Seguendo il filo della ricerca, a volte è stata l'estetica a introdurci alla compressione di due diverse tradizioni teologiche, fondamento di due straordinarie modalità di rappresentazione del sacro: l'icona e la figura a tutto tondo; la prospettiva inversa bizantina e le profondità spaziali della grande tradizione italiana e occidentale.