Confrontandosi criticamente con l'impostazione etica del neoilluminismo di Jürgen Habermas e Karl-Otto Apel, il libro mostra come la fondazione di norme morali universali richieda un ulteriore approfondimento antropologico, al quale devono concorrere le diverse culture del mondo. Ed è proprio per cogliere la profondità umana del comunicare che si rivela prezioso il contributo della riflessione teologica cristiana.