Per Julien Ries, studioso delle religioni mediterranee e mediorientali, l'incontro con le grandi scoperte paleoantropologiche della seconda metà del XX secolo e con gli esiti dei nuovi studi sull'arte rupestre è stato particolarmente proficuo. In Preistoria e immortalità Ries indaga le culture e le civiltà prima della nascita delle cosiddette «grandi religioni», dando piena evidenza all'acuta intuizione di Mircea Eliade che per primo introdusse il concetto di homo religiosus. Il desiderio di eternità da parte dell'essere umano ha prove archeologiche che risalgono a oltre 300 mila anni fa. Il tema della vita dopo la morte appare da plurime tracce paleoantropologiche. L'uomo religioso di centinaia di migliaia di anni fa cura le sepolture dei defunti con fiori, ornamenti, utensili e segni per accompagnarli nella vita in un altro mondo. Anche se non abbiamo il racconto mitico trasmesso con la scrittura, si tratta di straordinarie evidenze simboliche e rituali.