Lo studioso delle religioni mediterranee e mediorientali Julien Ries comincia ad indagare le origini dell'umanità e a interessarsi di arte rupestre già negli anni '70. Per Ries è il cielo stellato a suscitare nell'Homo habilis la profonda meraviglia, e la volta celeste può essere considerata il primo simbolo nella storia dell'uomo. Ciò in piena sintonia con l'eminente paleoantropologo Yves Coppens, scopritore della nostra antenata Lucy. Per Coppens «Homo habilis ha plasmato la prima cultura e sapeva che stava creando». Secondo Julien Ries possiamo fare la stessa ipotesi a proposito del sacro: «Homo habilis era cosciente di percepire le ierofanie celesti e cosmiche. Coinvolto dalla contemplazione della volta celeste, egli diviene homo symbolicus e homo religiosus, due aspetti intimamente legati». Un intenso piccolo libro, di rara efficacia e sinteticità, che ripercorre la strada che dall'uomo arcaico porta alla civiltà egizia, straordinaria fucina di creatività simbolica e religiosa.