Questo saggio presenta Paolo in una dimensione al di fuori dei classici schemi collaudati: Paolo teologo, fondatore di comunità, pastore instancabile. Pur non trascurando questi aspetti significativi della personalità dell'Apostolo, l'autore si sofferma su Paolo, uomo inserito in una società di cui egli è perfettamente consapevole. Paolo è intriso della cultura del proprio tempo di cui è autenticamente figlio: è ebreo, è greco, è cittadino romano. L'autore sottolinea come i tempi di Paolo siano straordinariamente somiglianti ai nostri: entrambi tratteggiano una società multiculturale, globalizzata, a più voci, dove il pluralismo religioso genera relativismo o il suo contrario, l'estremismo, con il rischio dell'intolleranza e l'opportunità dell'incontro. Paolo vivrà entrambe le esperienze per scegliere infine di dedicarsi totalmente all'universalità, alla "comunicazione vitale delle differenze". L'autore lascia parlare Paolo stesso, e agli scritti dell'Apostolo si intrecciano numerosi contributi di studiosi, biblisti e Padri della Chiesa che vengono qui raccolti.