Le reazioni di fronte ai messaggi di Roland, che lui stesso chiama le sue "Tavolette d'Oro", sono state diverse. Quest'adolescente, scomparso prima di aver compiuto i quindici anni, era destinato a porre gli intellettuali francesi del nostro secolo davanti all'eterna questione della sopravvivenza post mortem e delle comunicazioni con l'aldilà. Jean Prieur ha scritto la cronaca di questi felici e tragici anni. Rievoca personaggi e artisti come Maeterlinck, Pierre Lecomte de Nouy, Jean e Maurice Rostand, Maurice Barrès. La parte più notevole del libro, naturalmente, è costituita dai messaggi di Roland che accompagnano passo dopo passo l'evoluzione sul piano umano e conoscitivo di sua madre, Marcelle de Jouvenel.