Diego Pignatelli Spinazzola, in questo volume, scende in profondità nella letteratura alchemica di C.G. Jung. Un opus che riproduce la contenutistica junghiana per sfumature, dato l'affinamento e la ricercatezza di stile che, con una certa soluzione di continuità, si rifà al tenore affine ai suoi scritti alchemici, proponendoci un vero e proprio lignaggio della tradizione esoterica e gnostico-ermetica, illustrata già anzi tempo con metodo illuminante dal padre della psicologia analitica. Riproducendo una certa lirica degli scritti dello psicologo svizzero nel suo prono virtuosismo aulico quanto poetico, l'autore si immerge nella profondità e complessità di contenuti dell'opus alchymicum junghiano e nello spirito dei classici delle opere di C.G. Jung amplificandone la visione originale. Il testo si presenta come un'epitome continuativa degli studi alchemici dello scienziato svizzero, muovendo intorno all'arcanum l'originaria virtus magnetica degli scritti di C.G. Jung, catturandone il balsamo, l'essenza eterica o la quintessenzialità dell'ultimo Jung.