I nomi di Dio sono molti, ma Dio è uno solo. Nondimeno - ironia del linguaggio - anche "l'unicità" di Dio si dice in "molti modi". Non possiamo così sfuggire alla questione radicale: che cosa facciamo, noi uomini, quando "nominiamo Dio"? E come accade, a noi umani, di intendere addirittura la parola "Dio"? Le relazioni e gli studi qui presentati, a conclusione dei lavori di un Seminario di Alta Ricerca allestito nell'ambito della Specializzazione in Teologia Fondamentale della Facoltà Teologica di Milano, mirano ad un "allargamento del Logos" (Benedetto XVI), in vista di una più ampia disponibilità di strumenti adatti per il compito odierno del pensiero filosofico e teologico.In particolare gli studi presenti esplorano nuovi percorsi e nuovi autori, ma anche nuovi passaggi attraverso sistemi e protagonisti già conosciuti. Interrogano la tradizione della "nominazione di Dio", misurandosi con tutti i semi del Logos che è possibile scorgere, anche in campi apparentemente lontani. Nell'intento di restituire al pensiero di Dio la sua capacità - unica - di riaprire la mente all'argomento cruciale della "destinazione dell'uomo".