Il pensiero protestante, nato con i riformatori del XVI secolo, ha sviluppato l'idea di persona e di "città". Fino all'Ottocento a teorizzarlo furono singole personalità. Dal secolo dopo, la motivazione evangelica di questo impegno educativo si realizzò in campagne di alfabetizzazione con scuole e letteratura divulgativa, per proseguire, specie in Italia, nella rivendicazione di laicità per lo Stato, mentre l'educazione si concentrò su pratiche di formazione e sulle caratteristiche di una visione protestante della pedagogia. «La sfida più grande per il XXI secolo è mantenere la libertà contro l'anarchia dell'individuo, ricostruire una cultura comune per nutrire la democrazia, alzare il velo calato sulla realtà, fatta di ingiustizie e diseguaglianze, da una informazione che confonde invece di aiutare a capire e perseguire una "pedagogia istituente", motore di ogni ambito di incontro scolastico e di didattica delle materie. Infine, la sfida che contiene tutte le altre: mantenere i princìpi che hanno cucito, in un lungo filo attraverso le epoche, i valori della galassia protestante che pur nelle diverse anime ha saputo confrontarsi con la Storia». (Bruna Peyrot)